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In questa sezione sono contenuti approfondimenti generali su gemme e preziosi.

ACQUAMARINA 
AMETISTA
DIAMANTE
PERLA
GEMMA
RUBINO
ZAFFIRO

 

 

 

 

 

Gemma limpida dai colori delicati che richiamano quelli del cielo terso e pulito, sorella minore dello Smeraldo che assieme a Morganite e Eliodoro forma la famiglia del Berillo. L'Acquamarina diventa ogni giorno più rara nel mondo della gioielleria, data la facilità con cui si può sostituire con imitazioni quasi identiche nell'aspetto esterno; deve al suo colore spaziante nella fascia del blu che riflette tutte le sfumature del mare se è unico e inconfondibile. L'Acquamarina ha sempre avuto un ruolo di primo piano nel mondo delle gemme ed è sicuramente identificabile in manufatti di glittica Ellenistica e Romana, celeberrimo è l'intaglio a cammeo di " Giulia figlia dell'imperatore Tito ", firmato da EUODOS e conservato alla biblioteca nazionale di Parigi.

TAGLIO: è generalmente a faccette di forma rettangolare e ottagonale, raramente e solo per gemme che presentano gatteggiamento, viene usato il taglio a cabochon. L'intaglio sebbene sia molto usato in Brasile e India. non è molto conosciuto in Europa.

CURA NELL'USO: l'Acquamarina è poco resistente agli urti, inoltre se sottoposta a riscaldamento può virare di colore e assumere una sfumatura verdastra.

ORIGINI GEOGRAFICHE: i giacimenti più importanti si trovano in Brasile nello stato di Minas Gerais e in Madagascar, dove il giacimento di Tangafeno produce gemme di un azzurro carico molto apprezzato. Altri stati con giacimenti degni di nota sono: India, Monzambico, Nanibia, Tanzania, Kenia. In Italia si possono trovare Acquamarine in val Codera presso Sondrio e all'isola d'Elba.

SINTESI E IMITAZIONI: sebbene sia possibile ottenere la sintesi di Acquamarina, sono poco diffuse. Come imitazioni vengono usate due gemme naturali quali: il Topazio e lo Zircone azzurro.
Altre due imitazioni molto ingannevoli sono: lo Spinello sintetico "troppo bello " alla vista, manca di sfumature, e le paste vitree di colore azzurro.

LEGGENDE E VERITA': è un potente amuleto per i marinai contro le insidie della navigazione. Protegge dalla depressione e se indossata dona serenità.
Nella litoterapia è indicata come un toccasana per le malattie di fegato, disturbi gastritici e intestinali, agisce beneficamente contro le malattie della vista , è la gemma che propizia la fedeltà tra fidanzati e l'unione nei matrimoni.


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E' la varietà trasparente più apprezzata e pregiata del minerale Quarzo. L'Ametista, il cui colore può variare dal viola pallido al viola intenso e fino al viola malva rosato, permette di soddisfare i gusti personali di molte persone. Il suo nome proviene dal Greco " AMETHYSTOS " che significa, non ubriaco, la gemma avrebbe il potere di impedire al suo possessore di esagerare nel bere.
L'Ametista è ritenuta gemma adatta alla nobiltà, ma è il clero, che le riconosce il più alto grado di potere, è la gemma che per tradizione orna l'anello episcopale. Tra i riferimenti storici più antichi vi è la menzione nellabibbia, come una delle dodici pietre sulle quali furono scolpiti i nomi delle tribù di Israele, ed era la nona delle pietre sacre che decoravano il pettorale del gran sacerdote d'Israele.
Nonostante che in natura i cristalli di quarzo varietà Ametista si possano trovare in grosse dimensioni, la differente colorazione nello stesso cristallo permette di usare per il taglio, solo una parte del minerale.

TAGLIO: a faccette, a cabochon, incisa. Quando la sua trasparenza è opaca e variegata, si ricavano piccoli oggetti scolpiti a scopo ornamentale.

CURA NELL'USO: l'Ametista non è una gemma fragile perciò non vi sono particolari raccomandazioni per l'uso, l'unico suo punto debole è la sensibilità al calore, se sottoposta a forte riscaldamento può cambiare di colore e diventare gialla o incolore, danno non più rimediabile.

ORIGINI GEOGRAFICHE: è un minerale molto diffuso sul globo; il Brasile è oggi la nazione dove si ricava la maggiore quantità di grezzo valido per il taglio. Altri giacimenti con buona produzione sono: India, Madagascar, Unione Sovietica, Zambia, Cecoslovacchia. Una curiosità della natura che sta appassionando il consumatore, sono le "GEODI DI AMETISTA", grossi blocchi di roccia cava in cui le pareti interne sono tappezzate di cristalli nella tipica forma a punta piramidale.

SINTESI E IMITAZIONI: il Quarzo sintetico viene prodotto dall'inizio del secolo in grandi quantità per uso industriale e molto si riversa sul mondo della gioielleria. Come imitazione si usa del Corindone sintetico, doppiette di vetro-Granato e naturalmente delle paste vitree.

LEGGENDE E VERITA': l'Ametista è una delle grandi gemme magiche e secondo Plinio: se intagliata con la luna e sole, appesa al collo con peli di Cinocefalo (babbuino) e piume di rondine, protegge dalla stregoneria e dai sortilegi. Tra le sue virtù, si annovera la protezione dalla grandine, dalla tempesta e dalla pestilenza. Nell'antica litoterapia veniva indicata particolarmente adatta per guarire la gotta, la nevralgia, la nevrastemia, curava il gozzo, la tachicardia, le affezioni della milza.

 

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Questo termine anticamente identificava un minerale che sfuggiva a tutte le conoscenze del tempo; per la sua eccezionale durezza non si poteva lavorare e nessun acido lo poteva corrodere. La parola Diamante, viene dal Greco "ADAMAS" che significa invincibile e suggerisce l'eternità; da queste credenze, i Greci ritenevano che i Diamanti fossero dei frammenti di stelle caduti sulla terra. I Diamanti praticamente esistono da sempre, si sono formati a notevole profondità sotto la crosta terrestre, in condizioni di temperatura e pressione molto elevate e (in alcune particolari situazioni) le eruzioni vulcaniche li hanno portati alla superficie. I Diamanti si possono trovare sia in giacimenti primari che secondari: i giacimenti primari sono i noti camini vulcanici detti "PIPES" in lingua inglese, i camini sono formati da strati di roccia grigio-bluastra chiamata "roccia blu o Kimberlite", i giacimenti secondari sono prevalentemente di tipo alluvionale. Durante i secoli i Diamanti sono stati erosi dai filoni di Kimberlite e trasportati, prima dalla pioggia e poi dalle alluvioni dei fiumi, anche a distanze notevoli dal punto dell'eruzione. 
C'era una volta... la storia del Diamante comincia in India, più di 2800 anni fa. 
L'India rimase l'unico produttore al mondo fino alla scoperta dei giacimenti in Brasile avvenuta nel 1725. Con l'aumentata disponibilità, finì il monopolio degli aristocratici e con il commercio in espansione emersero nuovi acquirenti, i nuovi ricchi della classe borghese. Nel 1866, furono scoperti altri giacimenti di Diamanti in Sud Africa e fu allora che cominciò la vera febbre dei Diamanti, portando questa stupenda gemma alla portata di tutti. Oggi i quattro paesi, principali produttori di Diamanti grezzi sono: l'Australia, lo Zaire, il Botswana e l'ex Unione Sovietica. Il Sud Africa, la Nanibia, l'Angola, il Brasile e altri paesi africani seguono da vicino la produzione. Le miniere del Sud Africa detengono un primato tuttora imbattuto, il ritrovamento del Diamante più grande del mondo il "CULLINAN" che all'origine pesava ben 3106 carati. Fino al XV secolo, soltanto i re indossavano Diamanti come simbolo di forza, coraggio e invincibilità, ma con il passare
degli anni sono diventati il dono d'amore per eccellenza; si diceva infatti che le frecce di "CUPIDO" avessero la punta in Diamante, per meglio trafiggere il cuore dell'amata. Un'ultima curiosità, la tradizione per cui le donne indossano l'anello all'anulare della mano sinistra, risale al tempo degli Egizi, essi credevano che la vena d'amore corresse direttamente dal cuore alla punta dell'anulare della mano sinistra. 

 

Il Diamante è una meravigliosa gemma il cui mistero ha ispirato miti e leggende; il fascino che emana cattura i sogni e le ambizioni di ogni uomo o donna che brama di possederla. Il Diamante incolore, limpido e vivo come l'acqua dei torrenti, eclissa tutte le altre gemme. I bagliori di luce purissima rossi, azzurri, gialli e verdi si accendono quando la luce bianca cade sulle faccette e i fasci di luce riflessa sono come spade che colpiscono i nostri occhi, ferendoli quasi, ma che attraggono per la loro eccezionalità. In questo gioco di colori contrastanti si inseriscono anche i Diamanti "FANCY COLORS", gemme rarissime nei colori: rossi, rosa, verdi, blu e gialli, specialmente quando il colore è deciso. L'etimologia del nome Diamante, dal Greco adamas=indomabile, trova riferimento nella "indomabilità" della pietra, perchè gli antichi non conoscevano una materia che fosse capace di intaccarlo e di lavorarlo. Anche la bibbia rileva questa caratteristica e in un passaggio si legge: rendo la tua fronte dura come il Diamante. La scoperta dei giacimenti in sud Africa è relativamente recente; avvenne nel 1866 e con lo sfruttamento delle miniere e la abbondante quantità di minerale a disposizione è cominciata l'era moderna del Diamante. Con l'affinarsi delle tecniche di taglio nel 1919 il matematico TOLKWOSKY diede vita al taglio moderno  chiamato: a brillante.

TAGLIO: i tagli antichi cercavano di recuperare il massimo del peso dal grezzo a discapito della "brillantezza" del Diamante, oggi dal grezzo si cerca di mettere in evidenza la simmetria e il"fuoco" del Diamante.

CURA NELL'USO: dato che il Diamante è il minerale naturale più duro che si conosca, resiste all'usura benissimo, però è abbastanza fragile e può rompersi cadendo o ricevendo un forte colpo.

ORIGINI GEOGRAFICHE: ogni giorno con le nuove tecniche di prospezione si trovano nuovi giacimenti in ogni parte del globo, mentre il sud Africa e il Botswana emergono per la qualità, lo Zaire, la Russia e ultimamente L'Australia emergono per la quantità di grezzo ricavato.

SINTESI E IMITAZIONI: le prime sintesi del Diamante vengono realizzate nel 1950, i cristalli ottenuti sono piccoli e il procedimento risulta troppo costoso, nel 1970 la General Electric Co. annuncia la sintesi in pezzature di circa un carato. Oggi si sa per certo che sono state immesse sul mercato gemme sintetiche di colore verde pallido, difficilissime da distinguere. Tutte le pietre incolori sia naturali che prodotte in laboratorio, vengono usate per imitare il Diamante; alcune si possono riconoscere solo con analisi eseguite da esperti gemmologi. 

LEGGENDE E VERITA': Lo storico Tavernier con il suo continuo girovagare sulle terre allora conosciute, divenne uno dei maggiori conoscitori di pietre dell'antichità, ci parla per primo di un famoso Diamante; il KOH-I-NOOR definito anche "montagna di luce". Secondo la leggenda le origini del ritrovamento risalirebbero all'epoca in cui gli Dei scendevano tra i comuni mortali. I primi dati su questa pietra risalgono al 1304 in un documento che indica il proprietario nel ragià di Malwa, pare che in origine il grezzo pesasse 600 carati, ma non è sicuro, purtroppo non si conosce nemmeno quando fu tagliato per la prima volta.  Quando entrò a far parte del tesoro di Gran Bretagna pesava 186 carati ed era tagliato all'antica maniera Indiana. Dopo l'esposizione di Londra del 1851 la regina d'Inghilterra decise un nuovo taglio per migliorarne l'aspetto e la pietra passò da 186 carati agli attuali 108.93. Nel 1937 fu montato sulla corona della regina Elisabetta e da allora si può vedere esposto tra i tesori della torre di Londra.

 

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Femminilità, bellezza, estetica, rarità; la Perla!.  Incomparabile gioiello dell'oceano, rotonda o piriforme, schiacciata o scaramazza, liscia o bitorzoluta, bianca o rosa, crema o grigia, con sfumature di colore blu, verde, rosso, ma al di sopra di tutte emerge la mitica " PERLA NERA ". Tutto questo, descrive solo in minima parte le caratteristiche che identificano le Perle dei mari del sud o più comunemente definite " SOUTH-SEA ". La Polinesia, con la grandissima quantità di atolli emersi, si presta molto bene alla coltivazione dei molluschi da cui verranno raccolte Perle di grandi dimensioni, caratteristica tipica delle Perle South-Sea. Il mollusco più comunemente usato nella coltivazione è la Pinctada Margaritifera, raggiunge in età adulta la dimensione di 18-20 centimetri di diametro e può produrre perle coltivate con un diametro medio di 15-25 millimetri. I colori delle perle non sono determinabili solo dal mollusco, ma anche da una diversa
concentrazione di sostanze disciolte nell'acqua, è vero invece, che certe varietà di molluschi sono in grado di produrre Perle con un colore sempre uguale in maggiore quantità, rispetto ad  altri colori. La Pinctada Margaritifera varietà "CUMINGI" ha maggiori possibilità di produrre Perle con colori che variano dal verde-nero al nero brillante, comunque è una rarità se il colore nero si accompagna alla forma sferica. La dimensione delle Perle coltivate è sempre determinato dalla dimensione del nucleo che si andrà ad innestare, e in minor
misura, al tempo di coltivazione che raramente supera i due, massimo tre anni. Le più comuni imitazioni delle Perle oggi vendute sul mercato, usano il termine "PERLA" in modo fraudolento e con il solo scopo di ingannare il compratore, eccone alcuni esempi: perle di vasca, sono costruite con nuclei di carbonato di calcio che vengono ricoperti immergendo la sfera in vasche contenenti vernici alla nitrocellulosa.  Perle di Majorca, sono palline di vetro o porcellana dipinte esternamente con vernici sintetiche, e le famose garanzie con la
scritta; autentiche perle di Majorca, garantiscono solo che sono state costruite a Majorca. Perle di Kobe: è il termine che identifica le imitazioni in genere. La Perla, si potrebbe definire anche gemma del bel canto, perchè in una antica ricetta si indica di polverizzare la perla nel latte, questa pozione avrebbe la capacità di preservare la voce ai cantanti , inoltre stimola l'energia vitale ed è apprezzata
come afrodisiaco, acuisce la vista, calma il cuore e scaccia le ansie.

Anche la bibbia cita questa gemma, sia nel vecchio che nel nuovo Testamento, " il regno dei cieli è simile a un mercante che cerca belle Perle, e trovata una Perla di gran valore, va, vende quanto ha e la compera " (Nuovo Test. Matteo 13.45,46). In questo passo è racchiuso il concetto che in ogni tempo la Perla ha suscitato la bramosia degli uomini che hanno voluto possederla, ornarsi del suo splendore, appropriarsi del suo fascino. Tanta ammirazione deriva dal fatto che ogni Perla è diversa dall'altra e la distinzione maggiore è nella luce, nello splendore, nell'oriente che ciascuna Perla possiede e in cui la vita misteriosa risiede.
Anche oggi in un mondo in cui la scienza, le ricerche tecnologiche sono causa di profonde trasformazioni, la Perla suscita sempre un'attrazione per la sua unicità.
Da quando si è scoperto il processo naturale di formazione delle Perle, l'uomo ha cercato di provocarlo artificialmente, creando in zone protette dall'inquinamento, la coltivazione delle Perle. Quando si parla di Perla naturale o coltivata, bisogna ricordare che la gemma comunque si è sviluppata ed è cresciuta all'interno di particolari molluschi.

CURA NELL'USO: le Perle sono fragili e possono facilmente scalfirsi al contatto con altri gioielli. Temono un'atmosfera eccessivamente secca, che fa evaporare il loro contenuto di acqua con conseguente comparsa di squamature. Gli acidi, il sapone, gli shampi e i profumi che normalmente si utilizzano per la propria pulizia, non debbono venire a contatto delle Perle perchè le corrodono e il sudore dell'epidermide che si è depositato sulla Perla va tolto passando dopo l'uso un panno asciutto e morbido; è buona norma sostituire il filo una volta all'anno.

 

ORIGINI GEOGRAFICHE: le zone di origine anticamente note sono: golfo Persico, mar Rosso, India, Filippine, Malesia, Tahiti. Con l'avvento delle Perle coltivate, il Giappone fa la parte del leone con il 70/80% della produzione mondiale. I mari del sud, anche se in minore quantità coltivano Perle che si distinguono per una maggiore dimensione, mentre nell'arcipelago di Tahiti si trovano le mitiche Perle nere. 


IMITAZIONI: le Perle vengono imitate con sfere di vetro o di plastica rivestite di " essenza d'oriente ", una sostanza costituita da scaglie di pesce macerate. Le più comuni imitazioni si chiamano: perle di Maiorca, perle di Kobe, perle di vasca e i termini come: perle di breve coltivazione, perle semicoltivate, vengono usati sempre per trarre in inganno l'acquirente. 


LEGGENDE E VERITA': Elisabetta d'Austria, detta Sissi, in segreto volle immergere la sua meravigliosa collana di Perle nelle acque della baia di Corfù per ridarle bellezza, ma la voce si sparse e tanto fu segreto il posto che dopo l'uccisione della regina, la collana non fu più ritrovata. Simbolo dell'amore e del matrimonio, presso i Greci era sacra ad Afrodite. Anticamente si credeva che la Perla rendesse casti, prudenti, intuitivi, pazienti e tolleranti, propiziando la fecondità della donna. In Giappone si attribuiscono ancora oggi, numerose virtù medicinali alle Perle, nelle farmacie sono in vendita pillole di calcio a base di Perle.

 

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CRISTALLO INANIMATO SENZ'ANIMA O INSIEME DI VIRTU' MAGICHE-TERAPEUTICHE

Per approfondire meglio il concetto appena abbozzato si deve partire dal presupposto che la tradizione lega i minerali o "GEMME" ai quattro elementi primordiali quali: fuoco, terra, aria, acqua. I "poteri delle gemme" sono antichi quanto l'uomo stesso, la cultura popolare ha riservato nel corso dei secoli alle pietre preziose, un ruolo di primaria importanza, il merito è nei supposti poteri occulti e nella emanazione di vibrazioni benefiche che ogni gemma è in grado di dispensare a coloro che indossano e posseggono quella particolare gemma. Il fascino estetico è racchiuso nella infinita gamma di colori che ogni gemma, risplendente di luce propria, crea in chi la guarda e le sensazioni percepite sono al di là di tutte le mode antiche o moderne. I quattro elementi che entrano nella formazione di ogni minerale, variando in quantità e qualità, contribuiscono a rendere ogni gemma unica ed irripetibile, sia dall'uomo che dalla natura.


L'elemento "FUOCO" è legato alle gemme di colore rosso, aranciato e giallo e si identifica con il sangue e il sole. Il Rubino, pietra della felicità, è capace di assicurare successo e vittoria, nell'antica farmacopea e litoterapia preveniva la peste, regolarizzava la funzione digestiva e rinforzava gli  anemici. I Granati rossi erano capaci di scacciare demoni e sogni terrificanti, curavano le tachicardie e rinforzavano il cuore. 


Il Corallo rosso nonostante non sia un minerale ma, una sostanza organica, deve la sua fortuna, sia alle sue proprietà terapeutiche che a quelle magiche-amuletiche. Era consigliato ai deboli di cuore e cervello e in chi lo indossava manteneva desta la capacità creativa. Come amuleto viene usato anche oggi contro il "malocchio".

Le pietre di "TERRA" sono di colore grigio, bruno o nero. Il Calcedonio-Onice era ricercatissimo, perchè in alcuni rarissimi casi poteva diventare il famoso amuleto "occhio magico" che aveva il potere di donare la pace tra gli sposi infondendo  loro ottimismo. Curativamente era consigliato contro la tosse secca e raucedini. L'Ossidiana come pietra di "terra" fu usata per costruire oggetti sacri in grado di tenere lontano gli spiriti maligni. Gli Aztechi usavano l'Ossidiana per curare piaghe e ferite subite in combattimento.

Le pietre di "ARIA" sono di colore azzurro, blu o incolori. Il Lapislazzuli, molto usato per costruire "scarabei del cuore", era un potente amuleto, ricuciva fedeltà e unioni coniugali, in litoterapia veniva usato come rimedio ai colpi apoplettici e rinforzava la vista. Lo Zaffiro, simbolo di giustizia divina, speranza e concordia, conferiva coraggio e audacia, rimedio sovrano per le malattie degli occhi, curava e cicatrizzava le piaghe della pelle. Il Diamante, è da sempre considerato emblema dell'incorruttibilità e dell'invincibilità. Secondo il naturalista "PLINIO" calmava gli eccessi di delirio e allontanava gli incubi notturni, era molto attivo nel curare l'epilessia e i disturbi urinari.

Le pietre di "ACQUA" sono di colore verde, azzurro-verde o di colore argenteo come la pietra di luna. Lo Smeraldo portatore di forze positive, ristorava la vista e lo spirito, curava in modo egregio le febbri, le coliche e le malattie oculari. L'Acquamarina era indicata per rinsaldare la fedeltà tra fidanzati, aiutandoli a superare le crisi della coppia e come gemma curativa veniva consigliata contro il mal di denti e le malattie del fegato.


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La sontuosità del colore "rosso sangue" fa del Rubino la regina incontrastata delle gemme, simbolo della passione e fuoco che divampa; è una pietra preziosa tra le più rare, più desiderata e amata. Una varietà che potremmo definire, rarità nella rarità, sono i Rubini" ASTERIA ", ma solo poche gemme presentano questa particolarità che si evidenzia su gemme tagliate a cabochon che viste dall'alto a luce riflessa, mostrano una stella luminosa a sei o dodici raggi che si sposta lungo la superficie curva muovendo la gemma.
Il gioco di luce particolarmente gradevole, è dovuto ad un fenomeno detto asterismo, causato dalla riflessione, dalla rifrazione e dalla dispersione della luce su particolari inclusioni della gemma. Il colore del Rubino varia dal rosso sangue arterioso ossigenato ( il mitico "sangue di piccione"), al rosso porpora, al carminio, al rosso-viola, al rosso-arancio e al rosa, anche se questa tonalità non sempre viene accettata come propria del Rubino perchè sarebbe da definire più correttamente Corindone rosa.

 

TAGLIO: le pietre migliori sono tagliate a faccette, in forma ovale o rotonda. Il taglio "INDIANO" è una prima rudimentale sbozzatura delle gemme sul luogo di estrazione, ma segue sempre un unico criterio commerciale: quello di perdere il minor peso possibile.

 

CURA NELL'USO: non è fragile ma, come tutte le gemme di elevato valore, richiede attenzione.

ORIGINI GEOGRAFICHE: i Rubini Birmani, specialmente quelli rinvenuti nella zona di Mogok sono i più belli e rinomati. la Thailandia e la fortunata Ceylon oggi Sri Lanka (si trovano molte specie di minerali atti a diventare gemme), sono i maggiori produttori di Rubini.
Si trovano in discrete quantità anche in Pakistan, in Kenia, in Cambogia e Russia.

SINTESI E IMITAZIONI: la sintesi del Rubino risale all'ottocento, e da allora si sono viste sul mercato sempre nuove pietre sintetiche, sempre più perfette, assai difficile da riconoscere per il profano. Le imitazioni sono: in vetro rosso, o gemme naturali quali: i Granati, le Tormaline e gli Spinelli. Fino agli anni 50 erano molto in uso le doppiette di Granato e vetro, oggi si possono trovare solo su gioielli "antichi".

LEGGENDE E VERITA': in antiche leggende indiane, si diceva che la dimora del Dio del sole fosse tappezzata di Rubini e pavimentata di Smeraldi. Tra le molte virtù attribuite al Rubino vi è quella di far cessare l'ebollizione dell'acqua, far acquistare signorie e domini al suo possessore, preservare i frutti dalle tempeste, calmare la collera e proteggere dalle seduzioni.

 

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Ogni gemma ha il suo colore, la sua luce, la sua vitalità, ma se sommiamo il tutto ne esce il blu dello Zaffiro. Lo Zaffiro è la gemma, che tra le quattro grandi, presenta la gamma più estesa di tonalità e sfumature. Tra i colori più belli in assoluto va ricordato il blu degli Zaffiri del Kashmir, un blu vellutato come una carezza, di eccezionale rarità. Risalendo i tempi antichi, lo Zaffiro per il suo colore celeste viene menzionato quale simbolo di Cristo. La bibbia in un passaggio dice: "ti ricostruirà sopra fondamenta di Zaffiri", proclama Isaia a Gerusalemme,(Isaia, 54-12). Oggi per indicare uno Zaffiro dal colore eccezionale si definisce: "MANTO DI MADONNA". Lo Zaffiro è una delle poche gemme che tramite la diversa sfumatura variante da un blu quasi nero, (tipico colore dei Zaffiri Australiani) a un blu molto chiaro quasi azzurro, (tipici gli Zaffiri provenienti dallo Sri Lanka) si può indicare la provenienza della gemma.

TAGLIO: ogni tipo di taglio è consentito, generalmente a faccette e le forme più diffuse sono quelle ovali e rotonde. Il taglio a cabochon viene usato su pietre molto incluse o con gemme che presentano asterismo.

CURA NELL'USO: non è fragile, essendo molto duro non si rovina durante l'uso normale, nella scala di durezza è al secondo posto dopo il Diamante.

ORIGINI GEOGRAFICHE: data l'abitudine di classificare il valore degli Zaffiri tramite la provenienza e non condividendo il metodo, le località dei giacimenti verranno indicate in ordine alfabetico, ricordando che in ogni giacimento si può trovare delle gemme di eccezionale bellezza; Australia, Birmania, Montana (U.S.A.), Madagascar, Sri Lanka, Thailandia.

SINTESI E IMITAZIONI: Già all'inizio del nostro secolo si produceva lo Zaffiro sintetico; attualmente è molto diffuso l'uso di una sintesi denominata Verneuil, abbastanza riconoscibile dai gemmologi, molto meno usata la sintesi per fondente dato il costo maggiore di produzione, ma più difficile il riconoscimento. Ultimamente sono stati immessi sul mercato migliaia di carati di Zaffiro trattati per termodiffusione, un trattamento per ricuperare pietre con scarse qualità, il riconoscimento di questo trattamento è possibile solo con la gemma smontata. Le imitazioni sono generalmente dei vetri o delle doppiette, queste ultime sono facilmente trovabili su gioielli costruiti
prima dell'ultima grande guerra. 


LEGGENDE E VERITA': anticamente si attribuiva allo Zaffiro una curiosa proprietà; quella di liberare i prigionieri dai ceppi, se indossato o meglio se strofinato sulle catene, forse questa proprietà proviene dalla sua durezza, capace di incidere il ferro. Nell'antica farmacopea lo Zaffiro era un toccasana per le malattie della pelle, distorsioni e contusioni.

 

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